Aprirsi con una persona non è sempre un bene.
Mi sono aperta, ho svelato un po' di più di me e mi sono sentita svuotata, come un libro aperto e questo mi ha fatto paura. Paura perchè mi sono sentita di non avere più il controllo su quel pezzo di vita che era soltanto mia.
Non ho avuto il controllo sulle mie emozioni che hanno preso il sopravvento. Emozioni che però non sono state accolte in positivo.
Mi chiedo se ho fatto un errore o se forse era la cosa giusta.
Mi chiedo se a questo punto ci sarà una svolta, se doveva davvero succedere ciò per farmi fare quel click mentale che tanto aspettavo oppure se questo mi farà chiudere nuovamente in me stessa senza far aprire più quella porta a nessuno.
E' successo che ho parlato dei miei "problemi" con una persona. Parlato non è la parola giusta perchè io non ho spiegato molto. Scrivo fra virgolette in quanto per me l'alimentazione, il peso, la bulimia e tutte le cose che sono annesse sono dei problemi mentre per altre persone possono essere sciocchezze. Per me sono cose che mi hanno segnato molto nella vita.
Ricordo che in adolescenza odiavo il mio corpo anche se era semplicemente un corpo che stava cambiando, vedevo le mie amiche con dei fisici stupendi mentre per me il mio non lo era (anche se riguardando le foto non era così). Quindi ho iniziato a buttarmi sul cibo. Era più una consolazione. Solo che questa consolazione, mi ha fatto ingrassare molto fino ad arrivare a conoscere la bulimia, mia compagna di vita. In quel periodo c'erano i problemi con mio padre, la mancanza di una figura femminile in famiglia, la mia non accettazione di me stessa, la mia timidezza, l'inadeguatezza in ogni situazione e mi hanno portato a dei periodi in cui mangiavo pochissimo se non nulla a dei periodi dove mi abbuffavo e vomitavo. Questo periodo è durato diversi anni dove poi ai 20 sono arrivata ad avere un bel fisico (anche allora non me ne rendevo conto ma riguardando le foto ora posso dirlo).
Ci sono stati dei periodi dove volevo sparire, dove desideravo morire. Poi la risalita, ricordo che facevo sport in modo regolare e mangiavo in modo sano. Avevo il mio equilibrio. Dopodichè come ad ogni risalita, c'è la discesa. Discesa brusca in cui ho cercato tanto quel cibo consolatorio. Ci sono stati poi degli alti e bassi e ora sono decisamente sprofondata. Ho toccato picchi mai raggiunti.
Mi è stato detto volere e potere.
Certo che volere è potere, ma non è così facile trovare la forza di volontà. E' più facile adagiarsi.
Forse però, anche se non vorrei ammetterlo, quelle parole dette duramente, con violenza, hanno smosso qualcosa dentro di me.
Ieri sera stavo proprio male emotivamente, ero triste e ferita. Si, mi sono sentita molto ferita in quanto quando qualcuno ti sbatte in faccia la verità che non hai mai detto ad alta voce, e soprattutto non vuoi ammettere, fa male. Ti senti piccola, ti senti debole, buttata in un angolino.
Premetto che non mi sono aperta con una persona qualunque. E' una persona che in altre occasioni, a modo suo, mi ha spronata molto. Ne sono sempre rimasta sorpresa perchè anche se ha un modo di fare duro, riesce a farmi superare gli ostacoli.
E'vero che quelle parole mi hanno scatenato un terremoto sotto i piedi, però è anche vero che ho riflettuto su quella discussione e oggi sono stata attenta a cosa ho mangiato. Ho fatto una cena sana e leggera, ho bevuto molto. Che sia un inizio? Sinceramente non lo so, ma so che qualcosa è cambiato. Non saprei dire se il modo di vedere le cose o cosa sia.
Mi sento ancora giù di morale ma quello passerà. forse.
Quello che so, che continua a rimbombarmi da tutto il giorno in testa è: